Perchè questo blog?

Ho voluto creare questo blog per parlare del cibo, cosa che adoro, mi appassiona e mi incuriosisce per i sapori, gli odori, le consistenze e soprattutto per quel che sa raccontare della terra, dei luoghi e delle culture.
Mi piace confrontarmi e parlare delle materie prime e delle tecniche di trasformazione: dalle tradizionali alle più recenti frutto di ricerca ed innovazione esclusivamente nel rispetto dei cicli naturali, della biodiversità e del buon gusto.  E poi i migliori prodotti artigianali, le primizie, le chicche…

Chi ha detto che il ristorante cinese non è “buono”?

Credo sia il dubbio di molti: i ristoranti cinesi in Italia offrono sufficienti garanzie sulla qualità dei cibi e delle materie prime? E’ solo un luogo comune quello che li considera ristoranti di “bassa” qualità? E come fanno a conciliare la cura ed attenzione che richiede una cucina professionale con certi prezzi?

Propongo questa provocazione: siamo in realtà certi che quella che ci viene generalmente servita sia cucina cinese? Conosciamo le Nuvole di Drago, il riso con gamberi, il gelato fritto…ma quanto di questi piatti trova effettiva corrispondenza nella tradizione della cucina cinese?
Probabilmente molto poco perché la cultura e la tradizione culinaria cinese (una delle più ricche, antiche ed interessanti del mondo!) racconta effettivamente tutt’altra storia.
Scopriamo quindi che i piatti proposti in gran parte dei ristoranti cinesi in Italia sono una “re-interpretazione”, una sorta di adeguamento ai gusti ed ai “palati” europei in una sorta di grande standardizzazione che poco ricorda del piatto originale e dei suoi sapori.

Dovremmo per forza andare in Cina (e nei posti giusti…mica ovunque!) per assaggiare un po’ di quella storia culinaria tanto e giustamente celebrata? Forse no!

Una “dritta” di un amico mi ha spinto fino in provincia di Bergamo al ristorante KantonContinua a leggere

la terra, gli animali, la cucina…le mie grandi passioni, la mia storia.

Ho trascorso i primi otto anni della mia vita in campagna con mio nonno. Ero piccolo, ma facendomi passare tutto per gioco riusciva ha coinvolgermi e a farmi conoscere la bellezza della natura, le stagioni, le piante i fiori. E così passavo in mezzo ai campi con i miei piccoli attrezzi (zappa, badile) la maggior parte del mio tempo…

Raccoglievo e mangiavo dai bacelli attaccati alle piante dei piselli, vedevo crescere il mais, la soia, il grano e l’uva, dalla quale a settembre si faceva la vendemmia e si pestavano i grappoli per ottenere prima il nettare (il mosto) poi il vino.
Ho imparando a pulire e mangiare la spiga del grano e mi è parso incredibile quando, su consiglio di mio nonno e continuando a masticare, mi ritrovai in bocca un chevingum!!

Piccole e grandi scoperte che hanno caratterizzato la mia infanzia e che proseguirono ben presto in macelleria dove mio padre mi permetteva di seguirlo raccontandomi le basi del suo lavoro e della sua etica. Le produzioni dei salami e della salsiccia furono le prime occasioni di diretto contatto con la carne e la sua trasformazione. Continua a leggere