Archivio mensile:Ottobre 2017

Conservare in sottovuoto

Conservare in sottovuoto è una delle tecnologie che ha più contribuito nei tempi moderni al miglioramento della conservazione dei cibi.

Ma di cosa si tratta?
E’ veramente il nuovo miracolo della conservazione?

Per utilizzare questa tecnica c’è bisogno innanzitutto della apposita macchina ed ovviamente occorre avere sacchetti plastificati dove introdurre il cibo.

Una volta procurata l’attrezzatura essenziale possiamo partire.

conservare in sottovuoto

conservare in sottovuoto

Il sottovuoto più efficiente si può ottenere da una macchina definita “a campana”.
I questo caso il cibo (già inserito nell’apposito sacchetto)  viene posto all’interno di questa sorta coperchio che una volta abbassato fa partire il ciclo di aspirazione dell’aria al suo interno, ne consegue che il sacchetto aderirà completamente al prodotto. Lo stesso sacchetto verrà poi sigillato/saldato perfettamente.

macchina per conservare in sottovuoto

macchina per sottovuoto a campana

Il risultato sarà una migliore performance di mantenimento del prodotto. L’assenza di aria impedirà a microorganismi e batteri di svilupparsi e di andare ad accelerare il deperimento dei cibi.

Oltre ad evitare lo sviluppo di microorganismi, il sottovuoto impedisce la perdita di umidità e l’irrancidimento ossidativo con generale mantenimento della freschezza del cibo.

Ma quali cibi possiamo conservare in sottovuoto?

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Come congelare la carne? Quali processi si attivano e consigli per un risultato migliore

Come congelare la carne acquistata per scorta o avanzata?

E’ una domanda ricorrente dei clienti… Faccio una breve premessa storica poichè, anche in questo caso, esigenze ed abitudini hanno subito (e stanno subendo) cambiamenti repentini.

Uno degli strumenti tecnologici che rmai pervade le nostre case è sicuramente il congelatore. Un primo prototipo di questo strumento nasce all’incirca nel 1927 ad opera di un signore americano, tal Birdseye. Seguirà nel 1930  il primo vero e proprio congelatore e la creazione di una linea di surgelati.

Questo elettrodomestico è diventato necessario e ci permette di fare un po’ di scorte in casa sempre pronte all’uso o di salvarci la vita nelle serate organizzate con amici che all’ultimo danno il forfait… Sarebbe inverosimile consumare ciò che si è acquistato per 6-7 persone da soli o in due, ed è per questo che il nostro amico congelatore corre in nostro soccorso.

Come congelare la carne? E come scongelare? Capiamo innanzitutto come funziona il congelatore…

come congelare la carne?

come congelare la carne?

Il congelatore domestico funzione ad una temperatura di circa -19 e permette ai cibi di essere mantenuti nel loro stato fino alla fase di scongelamento. Continua a leggere

Allevare suini di Mora Romagnola: intervista a Giovanni Zavoli, allevatore.

Abbiamo già trattato di razze suine autoctone italiane (QUI, l’articolo sul blog). Oggi approfondiamo il tema parlando di MORA ROMAGNOLA e non solo con un allevatore che malgrado la sua giovane età ha alle spalle una solida e lunga storia familiare in quel di Saludecio (Rimini).

Giovanni Zavoli alleva i suoi suini allo stato brado, nel rispetto del benessere animale e producento nella sua azienda agricola l’alimento necessario per i capi. Inoltre ha fatto una scelta precisa per la produzione dei suoi salumi, senza uso di chimiche di sintesi e coerente con le modalità di allevamento.

Giovanni vuoi presentarti e illustrarci ciò che fai?

Salve a tutti, mi chiamo Giovanni Zavoli, ho 33 anni e insieme a mio fratello Matteo e alla mia famiglia lavoro nell’azienda agricola nata grazie a mio nonno negli anni 50 a Saludecio (rimini) dove coltiviamo cereali e foraggi per alimentare i nostri animali (suini e bovini) che alleviamo per poi trasformarli direttamente nel nostro laboratorio e poterli così proporre a chi cerca qualcosa di diverso sul mercato

Fai un lavoro molto particolare, allevi Mora Romagnola, ci vorresti descrivere la razza?

La mora romagnola è una razza suina molto particolare, con una storia molto affascinante e con caratteristiche uniche, sia per quanto riguarda l’animale che per i prodotti che ne derivano.

MORA ROMAGNOLA: caratteristiche, resa, caratteristiche dell’allevamento BRADO

mora romagnola

mora romagnola (foto Az. Agricola Zavoli)

Quali sono le differenze sostanziali tra una Mora e un suino incrociato rosato?

Le differenze tra un suino bianco e la mora sono tante.. a partire dalla scarsa prolificità (media 5/6 suinetti per la mora contro i 10/12 del bianco) , accrescimento lento ( la mora raggiunge i 170/180 kg dopo 16/18 mesi, il bianco supera i 200kg dopo 10/12 mesi), scarsa resa alla macellazione (la mora sviluppa molto più grasso rispetto al suino bianco) oltre ovviamente ai prodotti che ne derivano.. Continua a leggere

Il Cotechino di “Piazza Duomo”: il confine tra tradizione e interpretazione

Il Cotechino: Re delle nostre tavole invernali, conosciuto e diffuso ormai in tutta Italia è diventato quasi un “sex simbol” delle tavole nel giorno di festa.

La sua è un’origine antica, nasce dal recupero delle parti povere del suino (di cui, come si sa, non si butta via nulla). Qui la protagonista è la cotenna che predomina nell’insaccato, ma la vecchia ricetta vuole che si usi anche il musetto del suino, in grado di conferire grande collagene e sapore.

Faccio questa premessa giusto per spiegare rapidamente di cosa stiamo parlando ma credo che ben pochi non conoscano questo insaccato…

Ora però vorrei raccontare una mia recente esperienza, vissuta in un ristorante di fama mondiale.

Il “Cotechino rivisitato” di Piazza Duomo

Il ristorante in questione è i celeberrimo Piazza Duomo condotto dallo Chef Enrico Crippa,  tre stelle Michelin, inserito nelle classifiche dei migliori 50 ristoranti al mondo.

La settimana scorsa mi sono dunque recato in quel di Alba curioso di provare i piatti del ristorante e di apprezzare l’estro dello Chef, la fantasia e la trasformazione della materia prima.

Tutto veramente bene per quanto riguarda la rivisitazione dell’antipasto Piemontese, un trionfo di portate e piccoli assaggi dove tecnica e fantasia si sono mescolate nella rivisitazione delle ricette classiche. Design ed impiattamenti a volte anche molto distanti dal piatto di tradizione, ma il ricordo, l’ispirazione era percepibile e molto apprezzabile.

In realtà non vorrei descrivere troppo dettagliatamente composizione e tecnica delle portate, onestamente nessuna di esse mi è rimasta particolarmente impressa ma complessivamente la cena è stata soddisfacente; vorrei invece tornare all’oggetto dell’articolo…il COTECHINO

Uno dei piatti propostoci  è stato proprio il cotechino, ma eseguito in modo del tutto insolito, inusuale e TOTALMENTE stravolto.

cotechino rivisitato Crippa

Il “Cotechino rivisitato” di Piazza Duomo

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